Quando dico a qualcuno che è praticamente impossibile collocare in prima pagina su Google il sito ecommerce (ma non solo ecommerce) che vorrebbero fare, spesso mi sento rispondere “Perché??”
Vediamo di spiegarlo ricorrendo ad un esempio banale: il centro commerciale.
Internet oggi è come un grandissimo centro commerciale con centinaia di milioni di negozi dei più svariati settori merceologici.
Non manca nulla. Non esiste un settore che non sia presente in quantità industriale. Quando va bene abbiamo decine di migliaia di “negozi” che vendono la nostra stessa tipologia di prodotti. Se va male ne abbiamo milioni.
Immaginiamo di vendere scarpe. Se cerchiamo in Google “scarpe online” troveremo 18 milioni di risultati. 18 milioni di pagine che contengono le parole “scarpe” e “online”. Tornando al paragone con il centro commerciale è come se esistessero 18 milioni di vetrine che espongono scarpe. Quante probabilità abbiamo che un utente si fermi proprio davanti alla nostra vetrina ed entri nel nostro negozio?
Qualcuno, quando faccio questo esempio ribatte: ma non è vero che in Italia ci sono 18 milioni si siti che vendono scarpe!
Quando dico che cercando “avvocato Milano” vengono elencati 8 milioni di pagine web mi rispondono: ma non è vero che a Milano ci sono 8 milioni di avvocati!
E’ sempre la stessa storia. Ogni volta mi dicono che non è vero.
Lo so bene che non ci sono 18 milioni di siti che vendono scarpe ne 8 milioni di avvocati a Milano che hanno un sito. Ma ciò non ha alcuna importanza. Anche se ce ne fossero solo 10 non cambierebbe nulla.
L’unica cosa che conta, quando si tratta di posizionare un sito, è ciò che Google “crede”.
Quando cerchiamo “Avvocato Milano”, Google ci mostra tutte le pagine che contengono i termini “avvocato” e “milano”. Lui non lo sa se sono o meno siti di avvocati. A lui non interessa.
Quando dobbiamo posizionare un sito, i concorrenti da superare per finire in prima pagina non sono solo i siti di coloro che fanno il nostro lavoro, ma tutti quelli che ne parlano.
Se nel mio sito esiste una pagina che parla di avvocati e di Milano, divento automaticamente un concorrente di uno studio legale di Milano per il semplice fatto che Google indicizzerà anche la mia pagina con questi termini.
Se cerchiamo “climatizzatori Brescia” Google trova 382.000 pagine. Al terzo o quarto posto c’è una mia pagina (http://www.impianti-climatizzazione.it). Io non vendo climatizzatori, mi sono limitato a parlarne, ma ho “rubato” un posto in prima pagina a chi li vende.
Se cerchiamo “lampe berger Brescia” (il famoso profumatore d’ambiente
francese) troviamo in prima pagina due nostri siti:
http://www.dreamcatcher.it/curiosita.htm e
http://www.viasetti.it/idee-regalo.htm
Noi non vendiamo profumatori d’ambiente, ma abbiamo “rubato” due posti in prima pagina a chi li vende, semplicemente perché ne parliamo.
Capito il concetto?
Capito perché chi crede di avere pochi competitor in internet si sbaglia sempre e di brutto?
Spero che non ci siano più utenti che mi dicono: siamo solo in 4 in
Italia ad avere questo prodotto, posizionare il nostro sito in prima pagina
sarà un gioco da ragazzi.
Certo, esistono le eccezioni: se vendete
formiche rosse da combattimento non avremo problemi a
collocare il vostro sito ai primi posti. Anche un webmaster della domenica
ci riuscirebbe. A proposito, al primo posto con questo termine ci siamo
già:)
http://www.viasetti.it/formiche-da-combattimento-online.htm
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